La Puglia con il suoi 784km di costa è sempre stata una terra di frontiera, punto di approdo ma anche territorio di conquista da parte di invasori e di pirati provenienti dalla Dalmazia, Albania, o dalle isole greche.
Le numerose torri disseminate lungo il litorale rimangono a testimonianza della costante lotta contro gli “invasori”.
Le torri costiere furono costruite, per la maggior parte, dagli Spagnoli nel 1500 per realizzare un vero e proprio sistema di avvistamento sul mare a protezione del Regno di Napoli.
Alle volte, questi punti di avvistamento erano posizionati in modo tale da essere visivamente collegati fra loro oppure con altre torri disseminate nell’entroterra al fine di trasmettere eventuali allarmi di pericolo.

Torre Costiera a Peschici

In pratica, si era realizzata lungo tutta la costa, una catena ininterrotta di torri, una vera e propria linea di comunicazione per trasmettere velocemente informazioni su invasioni e scorrerie e diminuire, il più possibile, i danni legati all’effetto “sorpresa”. Le comunicazioni avvenivano mediante segnali di fumo, di giorno, o con il fuoco, di notte, o ancora, si impiegavano delle campane.
Per quanto detto sopra, questi manufatti erano eretti in punti panoramici e sopraelevati.
Le torri di avvistamento, normalmente, sono di piccole dimensioni perché pensate per accogliere uno o due militari muniti di poca artiglieria, del resto il loro scopo non era quello di opporsi alle scorrerie, ma solo quello di avvistare le mosse del nemico prima possibile e allertare i centri abitati per avere il tempo di prepararsi alla lotta.
Le poche torri di maggiori dimensioni erano tali perché costruite da privati che volevano utilizzarle anche come rifugio o perché sede di un comando militare e dunque destinate a contenere vettovaglie, riserve di armi e “cavallari”, uomini che a cavallo raggiungevano i centri abitati o le torri che non potevano essere avvisati con il fumo o con le campane, in alcuni casi le torri erano munite anche di una imbarcazione e di relativo equipaggio “la feluca di guardia”.
L’accesso all’interno di queste costruzioni era garantito da un vano molto stretto posto, per motivi di sicurezza, distante rispetto alla quota di terra e si raggiungeva tramite scale di legno non fisse. Solo in seguito si costruirono le scale monumentali che, in alcuni casi, vediamo oggi .
All’interno delle torri era predisposta una cisterna per la raccolta dell’acqua piovana e ambienti di servizio e per l’ospitalità.
L’architettura delle torri costiere era essenziale e rispondeva, rinunciando a qualsiasi decorativismo, fondamentalmente agli aspetti funzionalistici.

Torre Lapillo nel Salento
Le torri più antiche, ubicate sulla costa settentrionale del Gargano e lungo le coste meridionali di Otranto e Gallipoli, sono alte intorno ai 12 metri, sono caratterizzate da una base troncoconica e da un corpo cilindrico con all’interno un unico ambiente voltato, la cisterna di raccolta dell’acqua piovana è posta sotto il basamento o all’interno del basamento stesso.
Intorno alla seconda metà del 1500 si costruirono torri più imponenti a pianta quadrangolare con basamento troncopiramidale
Alla fine del 1500 si costruirono torri ancora più grandi a pianta circolare e delle volte ottagonale.
Le torri costruite dai privati avevano spesso forme stellari a quattro punte.
Lo stato di conservazione dipende dal materiale utilizzato per la costruzione.
Le torri in pietra calcarea si sono conservate meglio rispetto quelle costruite in arenaria.
La costruzione di tutto il sistema di avvistamento procedette con estrema lentezza perché economicamente molto dispendioso e talvolta le torri progettate o in via di costruzione non furono mai completate, altre nel tempo vennero smantellate o andarono in rovina per mancanza di manutenzione e quindi abbandonate dai guardiani.
Nel 1592 non erano ancora terminate le opere appaltate dieci anni prima.
Probabilmente l’intera opera difensiva si concluse nel 1700 con il completamento di circa 130 torri che nel tempo furono affidate a ecclesiastici o nobili che acquisirono il titolo di capitani torrieri.
Durante la prima e la seconda guerra mondiale le torri divennero nuovamente dei punti di osservazione e in alcuni casi sono state bersagli di proiettili e di bombe.
In epoca più recente, furono impiegati per il controllo del territorio anticontrabbando.
Attualmente, alcune torri sono ben conservate ma di altre rimangono solo i ruderi, altre ancora sono scomparse.

 

Testi e Foto

Marcella Russo

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