Il borgo di Sant’Agata di Puglia sorge addossato su una collina dell’Appennino Dauno, occupando una posizione particolarissima che consente di godere di un panorama mozzafiato comprendente il Gargano, il Tavoliere, le Murge e il Vulture; per tale posizione Sant’Agata di Puglia è chiamata “La loggia delle Puglie”.

La cittadina si sviluppa lungo un andamento piramidale. Le piccole vie del centro si inerpicano seguendo l’orografia del versante sud orientale del monte fin sulla sommità, dove è nato e si è sviluppato il primo nucleo abitativo del borgo antico che aveva come fulcro la rocca del Castello.

Il Borgo Antico

 

Il Castello insiste nel punto più alto del borgo dove precedentemente sorgeva un tempio pagano che onorava la dea Artemide e per questo chiamato Artemisium, in età cristiana la rocca fu ribattezzata in onore di Sant’Agata e in seguito, il castello divenne un importante distretto militare e amministrativo.

Con Federico II, il manufatto diviene un “Castrum exemptum” ossia una fortezza di primaria importanza ma anche una delle dimore residenziali preferite dall’imperatore.

Il Castello era protetto su tre lati da una prima cinta muraria di origine longobarda caratterizzata dalla presenza di tre torri ma, con l’espandersi del centro abitato, nel periodo Svevo e Angioino sono state edificate nuove mura a protezione della città che oggi si trovano in parte inglobate nelle strutture delle abitazioni. La nuova cinta muraria è scandita dall’apertura di due porte di accesso principali: Porta Sant’Angelo e Porta Perillo.

In seguito, con l’espandersi della cittadina, si aprono Porta Nova, Portella Sant’Andrea, Portella San Nicola e Porta La Salvia le antiche abitazioni in pietra si sono sviluppate, nel tempo, a cascata seguendo l’andamento del terreno quasi a poggiare l’une sull’altre di fronte a un panorama veramente unico.

Il borgo antico conserva un importante patrimonio scultoreo realizzato dai maestri scalpellini santagatesi che prende il nome di Parco Urbano delle Opere in Pietra, costituito da motivi ornamentali di varia natura come immagini sacre, simboli araldici, cornici, motivi floreali, simboli apotropaici, scolpiti sui portali, nei sottobalconi, nelle facciate dei palazzi gentilizi e delle chiese.

Chiesa Matrice

Chiesa Matrice

Numerose sono le chiese e i palazzi gentilizi che meritano di essere visti, tra le prime ricordiamo la Cappella di Sant’Agata costruita all’interno del Castello Imperiale, la Chiesa di Sant’Andrea con i particolari affreschi della navata centrale, la Chiesa di San Michele Arcangelo con il “Trittico dei Santi” dipinto su tavola lignea del XV secolo e la Chiesa di San Nicola che conserva un’opera pittorica del Pacecco del 1654 intitolata “La Pala di San Gaetano” e un’opera dell’artista Liberti “La Passione”, realizzata nella cripta della chiesa secondo un’antica tecnica pittorica.

Numerosi sono gli edifici civili di pregio come, per esempio, Palazzo Volpe del XV secolo, con un notevole portale in pietra o il Palazzo De Marinis di impianto rinascimentale con cantonali e stemmi in pietra.

Palazzo Vinciguerra è realizzato inglobando abitazioni primitive ricavate nella roccia e la facciata accoglie un bel portale barocco.

Oltre al patrimonio artistico e alla bellezza del paesaggio circostante a Sant’Agata di Puglia si conserva un altro tesoro; è l’olio extravergine di oliva dop Dauno che si produce utilizzando varietà locali di olive come la Parenzana e la Ogliarola.

Dal 2002 a Sant’Agata di Puglia è stato assegnato il marchio di qualità “Bandiera Arancione” per aver saputo preservare il proprio borgo e valorizzare le tradizioni locali.

 

 

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