Ottenuto per il 2015 il riconoscimento di “Bandiera Blu”, Polignano a Mare può vantare una fascia costiera di grande valore paesaggistico, naturalistico e storico, tanto da meritare l’inclusione tra le aree protette regionali (legge regionale 19/’97).

Il litorale è caratterizzato da una costa a falesia, con un’altezza che varia da 5 a 10 metri e che, in corrispondenza dell’abitato, raggiunge i 24 metri.

Lunga all’incirca 12 chilometri, la costa si caratterizza per la presenza di numerose calette strette e profonde e di insenature più ampie in corrispondenza delle lame.

Qui il fenomeno del carsismo marino ha dato vita a grotte di grande varietà e bellezza, concentrate soprattutto in contrada “Pozzovivo”. Tra le più suggestive, sicuramente la grotta dei Colombi che, oltre a essere la più grande, è stata anche oggetto di ritrovamenti di numerosi reperti neolitici.

Altre interessanti grotte sono la Grotta dei Passeri e la Grotta Cappella di Cristo.

Ma quella sicuramente più conosciuta è Grotta Palazzese; visitabile con la barca, vi si accede anche via terra, grazie ad una scala scavata nella roccia. Al suo interno si può ammirare una sala semicircolare di circa trenta metri di diametro e una piccola spiaggia di ciottoli.

Altro aspetto notevole della costa è il sistema di lame perpendicolari alla linea di costa, la cui larghezza non supera i 100-150 metri. Tra esse la più conosciuta, e anche la più interessante, è la Lama di Cala Incina.

Estesa per circa 2 chilometri, la lama raggiunge anche i 20 metri di profondità e sfocia a mare in prossimità di Torre Incina, costruita nel 1539 contro le incursioni saracene. Di grande suggestione anche Lama Monachile, profonda insenatura a ovest del centro storico che deve il nome alla foca monaca, un tempo presente in queste zone.

Appena fuori dal centro abitato di Polignano a Mare, a circa 3 chilometri, nella frazione di San Vito, è possibile ammirare il complesso dell’abbazia dei Benedettini, detta Abbazia di San Vito.

 

Abbazia di San Vito

La leggenda narra che la principessa Florenza giunse su queste sponde recando con sé le reliquie di San Vito che qui sono ancora conservate.